Rosarno: indagini, polemiche e manifestazioni

 (immagini di Carlo Ruggiero)

Prosegue la demolizione delle baracche. Maroni pensa all’espulsione degli irregolari. Gli inquirenti vagliano infiltrazioni malavitose e in paese si organizza una marcia anti-razzista. Intanto, a Roma, la politica strumentalizza gli scontri

di Carlo Ruggiero

Per quanto possibile Rosarno tenta di tornare alla normalità. Dopo gli scontri dei giorni scorsi che hanno coinvolto braccianti immigrati e popolazione locale, almeno per quanto riguarda l’ordine pubblico, la situazione appare oggi (11 gennaio) relativamente tranquilla.

Demolizioni ed espulsioni. Stanno proseguendo, intanto, i lavori di demolizione dei centri di ricovero dove erano ospitati gli immigrati. I lavori sono eseguiti dai vigili del fuoco, utilizzando ruspe ed altri mezzi meccanici. Completate le operazioni in località Rognetta, dove erano ospitati circa 250 dei braccianti che sono stati trasferiti nei Cpa di Crotone e Bari. Sta per essere avviata l’operazione all’ex Opera Sila, dove erano ospitati un migliaio di immigrati. Il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, ha assicurato che “se gli stranieri risulteranno clandestini saranno espulsi”.

Indagini. A Palmi si è svolto stamani un vertice delle forze dell’ordine convocato dal procuratore capo Giuseppe Creazzo. Il magistrato ha acquisto gli elementi raccolti da polizia e carabinieri sui fatti avvenuti nella Piana di Gioia Tauro. Oggetto del vertice, in particolare, sono state la dinamica degli eventi e le possibili infiltrazioni nella criminalità organizzata. L’eventualità di una “regia” della ‘Ndrangheta è stata vagliata soprattutto alla luce dell’arresto di una persona legata ad un clan della zona durante i tumulti. Al termine della riunione, non è stato rilasciato nessun commento da parte degli investigatori. Il giudice Giuseppe Ayala, a margine di un convegno sulla legalità svolto ad Avezzano in provincia dell’Aquila ha invece espresso preoccupazione. “Mi inquieta questo ruolo della ‘ndrangheta che è tutto da svelare e chiarire” – ha affermato il magistrato – “. E’ preoccupante questo rigurgito razzista che unito alla questione della malavita può divenire una miscela esplosiva”.

Colpi di coda. Nuovi disordini, tra l’altro, si sono registrati anche ieri. Nel pomeriggio di domenica, ignoti aggressori hanno distrutto la casa di campagna di Norina Ventre meglio conosciuta come ‘Mamma Africa’. La donna, tutte le domeniche e nei giorni di festa, organizza nella zona la mensa per gli africani da oltre 15 anni. “Non capisco perché se la stanno prendendo con me – ha detto la signora Ventre – io voglio continuare ad occuparmi dei miei fratelli africani. Quando morirò voglio essere portata a spalla dai miei fratelli di colore”.

E-mail di protesta. Nel frattempo, sono centinaia le mail inviate da tutta Italia al Municipio di Rosarno, retto da un commissario prefettizio. Gran parte attaccano la Comunità locale per le violenze avvenute nei giorni scorsi, con frasi come questa: “Siete dei vigliacchi mafiosi. Prima sfruttate i neri per farvi raccogliere la frutta delle piante. Poi gli sparate addosso”. E in un’altra si legge: “Siete degni dell’Italia della Lega, dovete farvi le valigie di cartone come hanno fatto i vostri nonni e bisnonni”. In un altro messaggio si legge: “Faremo propaganda per non acquistare prodotti della provincia di Reggio”.

Manifestazione antirazzista. Un comitato spontaneo dei cittadini di Rosarno, intanto, ha promosso per oggi pomeriggio una manifestazione nel centro del Reggino. Il corteo motivato dalla necessità di combattere “l’immagine di una città xenofoba, mafiosa e razzista veicolata dai mass media nazionali e da qualche esponente della politica e dell’associazionismo a livello regionale e nazionale” è previsto per il pomeriggio. “I cittadini di Rosarno – affermano i promotori dell’iniziativa – condannano in maniera ferma e decisa il vile ferimento dei migranti stanziati presso l’Opera Sila e qualsiasi atto di violenza, da qualunque parte provenga”. Alla manifestazione ha aderito anche Antonella Buzzese, la donna ferita dagli extracomunitari la prima sera dei disordini. “Voglio chiarire che non ce l’ho nel modo pi assoluto con le persone di colore- da detto – né tantomeno con gli extracomunitari in genere”.

Bagarre politica. Se a Rosario si tenta una riconciliazione, però, a Roma il mondo politico è attraversato da feroci polemiche. Che spesso scadono nella strumentalizzazione. In una intervista a Il Giornale, il ministro per i Beni Culturali Sando Bondi afferma che “Rosarno e’ il simbolo fallimentare della sinistra. Per anni il mezzogiorno è stato la questione privilegiata dai democratici. All’inizio dei mandati i governatori Pd avevano suscitato speranze. Ecco perche’ il flop e’ ancora piu’ clamoroso”. A Rosarno c’è stata ‘la rivolta degli schiavi’ perché all’origine “ci sono stati i negrieri del 2000, che hanno sfruttato e stanno sfruttando il lavoro nero e che nessuno vuole fare”: questa, invece, l’opinione del presidente dell’Italia dei valori Antonio Di Pietro. Secondo il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, poi, “c’è una resistenza ottusa alle possibilità di regolarizzazione del lavoro che la legge offre’, mentre per il parlamentare del Pd Franco Laratta, bisogna “chiamare le cose con il loro nome. A Rosarno, siamo andati molto vicini ad un caso di pulizia etnica”.

Approfondisci
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link originale: http://www.rassegna.it/articoli/2010/01/11/56788/rosarno-indagini-polemiche-e-manifestazioni

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