La scure di Bernabè su Telecom

foto da internet (immagini di Carlo Ruggiero)

L”allarme lanciato da Slc Cgil: l’aggiornamento del piano industriale prevede 6.800 esuberi, 2.300 già previsti, ben 4522 nuovi di zecca. Miceli: “Piano finanziario e non industriale, colpisce solo i lavoratori”. 26/04 coordinamento nazionale unitario

13mila esuberi complessivi dal 2008 al 2012, pari al 20% del personale. 6mila e 800 saranno realizzati entro il 2012, 2mila e 300 sono già previsti ma non ancora messi in atto, ben 4mila 522 tagli nuovi di zecca. E’ un bollettino di guerra quello contenuto nell’annuncio fatto ieri (19 aprile) da Telecom Italia ai sindacati.

L’aggiornamento del piano industriale 2010/2012, dunque, prevede una vera e propria macelleria sociale. A lanciare l’allarme e a fornire le cifre è stato Emilio Miceli, segretario generale Slc Cgil, in una nota diffusa subito dopo l’incontro con i vertici aziendali. Le intenzioni di Telecom sono state infatti comunicate ai rappresentanti dei lavoratori in una riunione di circa quattro ore ieri pomeriggio. All’incontro ha partecipato una delegazione dell’azienda guidata dal capo delle risorse umane Antonio Migliardi.

Secondo Miceli, però, nella strategia aziendale
c’è qualcosa che non torna . “La cosa più insopportabile – scrive il sindacalista – è che l’obiettivo è quello di poter giungere ad un aumento del dividendo e alla riduzione del debito di 5 miliardi: nessun cliente in più, nessun piano di rilancio, nessun investimento per innovare”. Si tratta, dunque, di un piano “finanziario e non industriale”, che tende a colpire “solo la parte più debole dell’azienda”.

Sull’altro fronte, Gaetano Micciché, direttore generale di Intesa Sanpaolo, un’importante azionista di Telecom, ha affermato che il piano del gruppo “é stato recepito bene dai mercati”. In occasione della presentazione dell’aggiornamento l’amministratore delegato Franco Bernabé, che quest’anno ha visto il suo stipendio toccare i 3,4 milioni di euro, con un aumento del 75% sull’anno precedente, aveva preannunciato l’intenzione di “snellire” la struttura aziendale.

Prima di ieri, però, Bernabé si era rifiutato di fornire cifre, in attesa del confronto con i rappresentanti dei lavoratori. I tagli resi noti ieri vanno così a precisare gli obiettivi di riduzione dei costi e di efficienza promessi da Bernabé agli investitori per permettere una progressiva diminuzione del debito e un contestuale aumento dei dividendi.

La scure di Telecom, ovviamente, ha determinato la reazione anche degli altri sindacati: per oggi è attesa una nota congiunta mentre il 26 aprile è stato convocato il coordinamento nazionale unitario del gruppo.

link originale:  http://www.rassegna.it/articoli/2010/04/20/61307/la-scure-di-bernabe-su-telecom-italia

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