Il premier dice di voler prendere “il toro per le corna” e mettere mano alla giustizia “anche a costo di modificare la Costituzione”. Sulla Rai: “Il numero degli italiani che non paga il canone supererà il 50%”. Napolitano: “Sostenere la Magistratura”
di Carlo Ruggiero
Il premier diventa quindi categorico: “Credo che a questo punto valga la pena di rivisitare la Costituzione attraverso la legge costituzionale. Se avremo i numeri per farla in Parlamento la faremo in Parlamento e sarà più veloce. Se non avremo i numeri in Parlamento la faremo con un ricorso agli elettori nella maniera più democratica e tranquilla possibile”.
Ad una domanda su possibili larghe intese per la riforma, Berlusconi risponde così: “Faremo come sarà possibile fare”, mentre relativamente ad un possibile referendum afferma: “La legge costituzionale prevede l’intervento degli elettori del popolo. Credo che un cambiamento così debba essere fatto anche attraverso il ricorso del popolo”.
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Certo, Berlusconi sa che “le rivoluzioni non si possono fare in tempi brevi”. Il Cavaliere spiega chiaramente di preferire la strada lunga e tortuosa della riforma costituzionale per modificare la giustizia in Italia. Gli alleati di governo, d’altro canto, sarebbero d’accordo, perché “siete voi (giornalisti ndr) che vedete discordie”, In ogni caso, il motivo dell’annuncio di oggi appare chiaro: “Sta succedendo che una parte della magistratura molto politicizzata – ha detto – interviene con l’utilizzo della giustizia a fini di lotta politica e poi, su su fino all’ultimo organismo dello Stato che e’ la Corte costituzionale, praticamente annulla le decisioni del Parlamento”.
Contestualmente il premier è tornato anche sulla bocciatura del lodo Alfano da parte della Corte Costituzionale, definendola “una decisione assolutamente non condivisibile. “Praticamente la Corte – ha spiegato – ha detto ai pm rossi di Milano: riaprite la caccia all’uomo nei confronti del premier”. Sulla Rai, invece, Berlusconi si è impegnato in una previsione: “Il 30% degli italiani che attualmente non paga il canone supererà abbondantemente il 50%”. Il presidente non ha poi mancato di accusare certe trasmissioni di “uso criminoso” della tv, riferendo di aver “sentito in giro una serie di affermazioni da parte degli italiani moderati” e avvertendo di conseguenza: “Credo che ci saranno brutte sorprese per il bilancio della Rai la prossima volta che si faranno i conti con il numero degli italiani che pagano il canone”.
Il giorno dell’annuncio della possibile riforma della giustizia, però, è stato anche quello in cui il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in occasione del quarto anniversario del delitto del vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria Francesco Fortugno, ha chiesto di sostenere l’azione della Magistratura. “Il modo migliore per onorare il sacrificio di Fortugno e dei tanti caduti per mano di mafia – ha scritto napoletano in una nota – consiste nel mantenere alto e costante l’impegno a contrastare ogni sorta di intimidazione e di attacco”. In questa direzione, dunque, “occorre sostenere, a tutti i livelli, con coerenza e determinazione, l’azione della Magistratura e delle forze dell’ordine”, rafforzando ed affinando gli strumenti investigativi “per impedire che le organizzazioni criminali, la cui perniciosa attività di infiltrazione ha raggiunto da tempo diversi settori di attività economica, possano approfittare dell’attuale crisi per acquisire il controllo di realtà imprenditoriali in difficoltà”.
link originale: http://www.rassegna.it/articoli/2009/10/16/53375/berlusconi-giustizia-cambio-la-costituzione