Iran: scontri in piazza, la protesta continua

587_72607Da internet notizie di violenti scontri tra polizia e manifestanti nei dintorni dell’università e nel centro di Teheran. I sostenitori di Moussavi hanno interrotto  la preghiera del venerdì. L’ayatollah Rafsanjani: “In molti hanno dubbi sulle elezioni”

di C.R.
In Iran non si placa la protesta dei sostenitori del leader dell’opposizione Mir Hossein Moussavi. Da internet, che resta l’unica fonte di notizie dal paese, giungono infatti voci di violenti scontri tra polizia e manifestanti nei dintorni dell’università e nel centro di Teheran.

Migliaia di sostenitori dell’esponente riformista hanno oggi (17 luglio) interrotto il sermone dell’ayatollah Rafsanjani, gridando slogan in favore dell’opposizione. A quel punto, secondo Andrew Sullivan, un giornalista e blogger americano che raccoglie informazioni direttamente dall’Iran, la polizia ha usato “lacrimogeni, manganelli e pallottole di plastica, che hanno ferito diverse persone” per disperdere quella che appare come “la più imponente manifestazione da molte settimane a questa parte”.

» Video, manifestazioni a Teheran

I manifestanti indossano le ormai famose fasce verdi e molte donne hanno il capo coperto da chador di questo colore, diventato il simbolo del leader dell’opposizione. Sempre secondo molti blog, la folla grida “Allah akbar” (Dio e’ grande), lo stesso grido di protesta che da settimane si sente di notte dai tetti di Teheran. La folla si è quindi ritrovata nel centro della città, dove sui sono verificati nuovi scontri.

Secondo alcune fonti, in quest’occasione una quindicina di persone è stata arrestata. Tra di esse, c’è anche un’avvocatessa, Shadi Sadr, femminista e nota attivista dei diritti umani. A riferirlo sono ulteriori fonti del dissenso iraniano all’estero, riportate anche da diverse agenzie di stampa occidentali. Secondo altri blogger iraniani testimoni delle proteste, inoltre, pesanti scontri sono avvenuti in via Amirabad, nei pressi del dormitorio dell’universita’, a piazza Ferdowsi e in via Azadi, dove due ragazze sarebbero state accoltellate da basij (paramilitari governativi), vestiti in abiti civili.

Intanto, sempre più persone si stanno radunando all’esterno della sede del ministero dell’Interno, secondo quello che riporta il sito web del quotidiano ‘Guardian‘. I dimostranti chiedono le dimissioni del presidente Ahmadienjad e del ministro dell’Interno, Sadeq Mahsouli. La grande partecipazione alla manifestazione di oggi e’ testimoniata anche dagli oltre 60 video pubblicati sul sito ‘You tube’.

La preghiera del venerdì era stata proibita alle radio e tv straniere dal governo di Ahmadinejad, ma viene trasmessa ogni settimana in diretta da quelle di stato iraniane. L’ormai noto Revolutionary roadun blog iraniano, afferma invece che all’inizio degli scontri anche Radio Teheran è stata ammutolita, ed è attualmente “fuori uso”.

In ogni caso, il sermone di oggi ha riportato in auge le opinioni anti-governative di Akbar Hashemi Rafsanjani, ex presidente e massima autorità spirituale del Paese, che ha messo in dubbio la legittimita’ della rielezione alla presidenza di Ahmadinejad, chiededo al governo di “ripristinare la fiducia che c’era e che ora è in qualche misura venuta meno”. Per far questo – ha aggiunto – “non è necessario imprigionare la gente. Lasciamo che tornino alle loro famiglie”.

L’Iran, ha continuato l’ayatollah, e’ un paese “in crisi” dove ormai “in molti hanno dubbi in merito alle elezioni”. Rafsanjani ha poi criticato anche il Consiglio dei guardiani, incaricato di sovrintendere le elezioni, che “non ha usato nel modo migliore possibile” il tempo a disposizione per esaminare le denuncie dei brogli presentate dai candidati sconfitti”.

Rafsanjani, che prima del voto del 12 giugno scorso aveva appoggiato apertamente la candidatura del moderato Mir Hossein, inviò in tempi non sospetti una lettera aperta a Khamenei chiedendogli di garantire la trasparenza del voto. L’ayatollah è una personaggio di rilievo nelle istituzioni islamiche iraniane. Ha fama di essere un pragmatico, di saper gestire con sicurezza il potere nei momenti difficili, ma anche di non difettare di spregiudicatezza.

link originale: http://www.rassegna.it/articoli/2009/07/17/50059/iran-scontri-in-piazza-la-protesta-continua

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