Sicurezza sul lavoro, in manette ispettori Asl

foto di Niosh (da flickr) (immagini di Niosh (da flickr))

Tre ispettori Asl e tre consulenti del lavoro sotto indagine: false certificazioni sanitarie sui rischi e minacce agli imprenditori. Sette cantieri edili sotto sequestro. Si occuparono anche del silo di Capua in cui l’11 settembre sono morti tre operai

False certificazioni sanitarie sui rischi in attività di lavoro e minacce agli imprenditori affinché si rivolgessero a consulenti di lavoro “amici”. Sono queste le accuse sulla base delle quali tre ispettori dell’Asl Caserta 2 e tre consulenti del lavoro sono stati arrestati dai carabinieri di Santa Maria Capua Vetere nel casertano. Ma c’è di più: le loro azioni fraudolente sarebbero, secondo la magistratura, forse all’origine della tragedia dell’11 settembre scorso, quando in un silos dell’azienda farmaceutica “Dsm” di Capua sono morti tre operai.

In manette sono finiti tre ispettori del lavoro e tre consulenti del lavoro. Le accuse sono di associazione a delinquere, falsità ideologica, corruzione, concussione, rifiuto d’atti d’ufficio, falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atto pubblico. Gli ispettori del lavoro – questa l’ipotesi di accusa a loro carico – avrebbero compiuto verifiche in cantieri e con la minaccia di bloccarne l’attività avrebbero imposto di rivolgersi ai consulenti del lavoro sodali soprattutto per il Dvr, cioè il documento di valutazione del rischio. L’ordine nazionale dei consulenti del lavoro, però, “smentisce categoricamente che i nominativi indicati tra gli arrestati nell’ambito dell’indagine in corso a Caserta in materia di sicurezza (Antimo Marcello, Luigi Marcello e Francesco D’Angiolella) siano iscritti ad alcun Consiglio Provinciale d’Italia”. Nel corso delle indagini sono stati sequestrati sette cantieri edili.

Le indagini in corso hanno inoltre permesso di accertare l’esistenza di un rilevante fenomeno di assenteismo, di cui sono risultati presunti responsabili gran parte dei dipendenti del Dipartimento di Prevenzione dell’Asl di Santa Maria Capua Vetere, attraverso la vidimazione collettiva dei cartellini, affidati a poche persone. Questa attività, il 29 aprile scorso, aveva già consentito ai carabinieri di arrestare in flagranza quattro dipendenti, mentre altri nove erano stati denunciati, in stato di libertà, con l’accusa di truffa aggravata ai danni dello Stato.

La presunta organizzazione, in passato, si sarebbe occupata anche della “Dsm” di Capua, l’azienda in cui sono morti tre operai mentre lavoravano alla bonifica di una cisterna per conto di una ditta di Afragola. I tre sono stati investiti dalle esalazioni provenienti dalla cisterna, probabilmente dovute ad un processo di fermentazione che si è innescato quando gli operai l’hanno aperta. Per questa vicenda sono già venti le persone iscritte nel registro degli indagati nell’ambito delle indagini condotte dal pm Donato Ceglie e coordinate dal procuratore aggiunto, Raffaella Capasso.

link originale: http://www.rassegna.it/articoli/2010/09/20/66616/sicurezza-sul-lavoro-in-manette-ispettori-asl

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