Decreto salvaliste: la società civile scende in piazza

Dopo la mobilitazione spontanea che si è svolta in varie città italiane, il centrosinistra si prepara a sfilare per le strade di Roma il 13 marzo. E’ su internet il tam tam per chiamare a raccolta quante più persone possibile

di Carlo Ruggiero

La società civile scende in piazza contro il “decreto salvaliste”. Dopo la mobilitazione spontanea che per tre giorni si è svolta in varie città italiane, i partiti del centrosinistra si preparano a sfilare per le strade di Roma i 13 marzo.

Il popolo viola
, come al solito, si è organizzato via internet. Sit in e proteste si sono svolte in dodici città italiane chiedendo al governo il ritiro del provvedimento. Da Messina a Ferrara, passando per Firenze, Sassari, Bari e altre città, il movimento nato alcuni mesi fa sui blog ha messo in moto una mobilitazione avviata con un tam tam di sms e messaggi su Facebook nelle ultime 48 ore.

La rappresentazione più plastica
dello sdegno che il decreto di venerdì ha provocato, però, si è registrata a Roma, in Piazza Navona dove , secondo gli organizzatori, domenica 7 marzo si sono ritrovate oltre cinquemila persone. E’ la “rivioluzione”, un neologismo per dire rivoluzione-viola. Su un palco sono stati esposti striscioni dalla scritta: “Quando il gioco si fa duro i duri iniziano a giocare”. L’iniziativa ha assunto un carattere interattivo, con migliaia di internauti che, partecipando all’evento connessi in diretta streaming, hanno lasciato i loro commenti su Facebook affinché fossero letti sul palco.

E’ stata anche allestita una sorta di lapide con la scritta “Qui giace lo Stato di diritto”, assieme ai fiori e a un candelotto rigorosamente viola. Sul palco si sono alternati semplici cittadini e vari giuristi per spiegare “l’incostituzionalità del decreto”. Tra la folla, in piazza a Roma, le bandiere di Idv, Pd, Rifondazione, Radicali e Verdi, però, hanno prevalso su quelle viola. E c’è stato anche chi ha sventolato il tricolore con un drappo nero in segno di lutto. Per il leader del movimento Gianfranco Mascia “questo dl farà perdere a Berlusconi diversi voti. Tra di noi ci sono anche persone del centrodestra. I partiti stanno recependo ciò che noi stiamo dicendo, non vogliamo nessun Aventino, compattiamo i partiti e andiamo tutti a votare”.

Intanto i partiti politici scaldano i motori per l’iniziativa nazionaledi sabato 13 marzo nella capitale. Parteciperà anche l’Italia dei Valori, il cui leader Antonio Di Pietro ha però attaccato il capo dello stato per aver controfirmato il decreto. Un attacco che ha incrinato i rapporti con il partito democratico, che invece difende Giorgio Napolitano. L’idea di una manifestazione congiunta era già venuta in mente a qualcuno nel Pd venerdì sera, il giorno del decreto, ma ha preso forma solo dopo una serie di contatti tra Pierluigi Bersani, Antonio Di Pietro, la candidata alla guida del Lazio, Emma Bonino, Nichi Vendola e altri responsabili del centrosinistra.

Anche le formazioni politiche però, per chiamare a raccolta i propri militanti, hanno scelto la via internettiana. Una pagina di facebook per l’evento intitolata “Sì alle regole, no ai trucchi”, collegata alla pagina ufficiale del Pd ha già raccolto migliaia di adesioni. Centinaia i commenti lasciati dagli intenauti. Si va da “Il decreto salva liste è figlio di una cultura illiberale” a “bisogna fare campagna elettorale a palla, anche tappandosi il naso se necessario, per invertire la rotta”. Ma si legge anche: “la legge … non è uguale per tutti” e “Italiani svegliatevi, non è mai troppo tardi”. Fino ad arrivare ad una lapidaria citazione storica: “Decreto salva liste: Giacomo Matteotti muore per la seconda volta”.

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