L’emiciclo di Straburgo boccia i due testi presentati dal centrodestra e dal centrosinistra sulla questione italiana. Tensione prima e durante il voto. Il Parlamento rimane ora senza una risoluzione comune sulla libertà di informazione.
di Carlo Ruggiero
Questo secondo testo, però, è stato scartato per soli tre voti. In un clima di forte contrapposizione tra destra e sinistra infatti, su un totale di 686 verdetti, i sì sono stati 335, i no 338, mentre gli astenuti sono stati 13. L’esito del voto è stato accolto da esplosioni di giubilo tra i banchi del centrodestra, anche se il giudizio riguardava anche lo stato dell’informazione di altri paese membri.
Nel primo testo, frutto dell’intesa tra socialisti e democratici, liberaldemocratici, verdi e sinistra unitaria, si puntava il dito contro i conflitti di interesse in Europa ed in particolare contro ‘la situazione italiana”, venivano ‘deplorate le pressioni” contro giornali italiani ed europei da parte delle autorità di governo italiane” e si chiedeva alla Commissione Ue una direttiva sul pluralismo. Il Parlamento europeo, però, si è spaccato soprattutto sul testo del centrodestra, un pacchetto di emendamenti negoziato tra popolari, conservatori ed euroscettici, che i popolari hanno presentato per modificare la risoluzione del centro-sinistra, inserendo un riferimento alle parole di Napolitano ed il suo ruolo di garante della Costituzione.
Dopo aver votato, e bocciato le due risoluzioni, il Parlamento europeo ha sottoposto a votazione anche i testi dei singoli gruppi politici. Tutti sono stati rigettati con il caso particolare della risoluzione firmata dal gruppo dei liberaldemocratici, in cui milita l’Idv, che ha ottenuto pari voti: 338 favorevoli, 338 contrari e 8 astensioni. Il pareggio equivale comunque a una bocciatura. La risoluzione dei socialisti e democratici e’ stata invece rigettata per 12 voti, 333 si’ contro 345 no, e quella dei popolari con uno scarto maggiore, 297 si’ e 322 no. A seguito di tutti questi voti negativi, il Parlamento europeo rimane senza una risoluzione sulla liberta’ di informazione in Italia ed in altri Stati membri.
La tensione prima del voto, però, era arrivata alle stelle. Ieri gli eurodeputati del Pdl, guidati dal capodelegazione Mario Mauro, hanno accusato pubblicamente il gruppo socialista e democratico al Parlamento europeo di aver deliberatamente fatto fallire i negoziati con il Ppe per una risoluzione condivisa dell’Assemblea di Strasburgo sulla libertà d’informazione in Europa. Il gruppo socialista e democratico, secondo il Pdl, avrebbe privilegiato l’obiettivo di arrivare a una “condanna morale” di Berlusconi invece di quello di ottenere dalla Commissione europea il varo di una direttiva sul pluralismo e la concentrazione dei media nell’Ue.
Sempre ieri, però, era giunta la notizia di un declassamento dell’Italia nella classifica annuale stilata da Reporter sans frontiéres sulla libertà di informazione. Dal 2007 a oggi, secondo il rapporto dell’associazione internazionale, l’Italia è scesa nella classifica mondiale di ben 14 posizioni, passando dal 35esimo al 49esimo posto. Rispetto all’anno scorso, la situazione è addirittura peggiorata con una perdita di cinque posizioni.
link originale: http://www.rassegna.it/articoli/2009/10/21/53589/liberta-di-informazione-la-ue-boccia-entrambe-le-risoluzioni