Dopo le accuse di Feltri, Dino Boffo si dimette da direttore di “Avvenire”. E’ l’ultimo atto di una settimana nera per l’informazione italiana, iniziata con la citazione per danni a Repubblica e Unità. Fnsi: “Manifestazione il 19 settembre per la libertà”
di Carlo Ruggiero
Pochi giorni dopo è la volta de “L’Unità”, per la quale il conto è più salato: due milioni di euro di indennizzo per la copertura stampa del sex gate di Villa Certosa e Palazzo Grazioli. Ma per il quotidiano di Concita De Gregorio non finisce qui. In una nota, la direzione del giornale ha infatti spiegato che “il capo del governo ha chiesto anche la condanna a una pena pecuniaria di 200.000 euro ciascuna per il direttore responsabile, per le giornaliste Natalia Lombardo e Federica Fantozzi, per l’opinionista Maria Novella Oppo e per la scrittrice Silvia Balestra”. Il tutto quindi per un ammontare complessivo di 3 milioni di euro.
Nella guerra intrapresa da Silvio Berlusconi nei confronti della stampa non allineata rientrano poi la “censura preventiva” su Rai e Mediaset del trailer del film “Videocracy” di Erik Gandini, presentato al Festival di Venezia che ricostruisce in modo critico i tre decenni di crescita dei canali Mediaset e l’attacco del premier ai portavoce dei commissari europei che sono intervenuti pubblicamente per chiedere “chiarimenti” all’Italia dopo il respingimento in Libia di immigrati eritrei e somali. Nel frattempo, en passant, c’è scappata anche una querela indirizzata ad Antonio Di Pietro. A conti fatti sembrerebbe l’inizio di una vera e propria campagna d’autunno.
L’ira funesta del Cavaliere, però, non è passata inosservata, almeno nella stampa straniera. I maggiori quotidiani europei continuano ad occuparsi della strana situazione italiana. L’Independent sottolinea il tentativo di Berlusconi “di censurare un film sulla sua vita amorosa”, mentre il Daily Telegraph titola: “Superman Berlusconi sfida la Ue”. Anche Le Monde si occupa delle dichiarazioni del premier sulla Commissione europea, ricordando che “non è la prima volta che attacca Bruxelles”, France Soir sostiene invece che nelle ultime ore gran parte del “capitale politico del Cavaliere è stato dilapidato”. In Spagna, El Pais sottolinea infine l’attacco di Berlusconi contro la stampa, facendo riferimento alla citazione in giudizio contro l’Unità e la richiesta di risarcimento danni.
In Italia, invece, al silenzio della tv ha risposto la segreteria della Federazione nazionale della stampa, che ha proposto “alle forze sindacali e sociali” di tenere sabato 19 settembre prossimo a Roma una “manifestazione civica per la libertà dell’informazione, difendendola da ogni tentativo di depotenziarne la funzione costituzionalmente garantita e di indurre silenzi non dovuti”. Per la Fnsi, infatti, “c’è un allarme che sta diventando molto alto nel Paese” e “c’è bisogno urgente di riassumere e promuovere la consapevolezza piena della funzione dell’informazione quale pilastro di ogni democrazia; una funzione che è anche politica ma che non appartiene alla disponibilità del potere”. E’ il caso di tenerlo ben chiaro in tempi in cui, come scrive Giuseppe D’Avanzo su Repubblica.it, “i caratteri del “male italiano” sono il conformismo, l’obbedienza, l’inazione”.
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