
I Tg restano dunque il principale mezzo per orientare il voto soprattutto tra i meno istruiti (il dato sale, in questo caso, al 76%), i pensionati (78,7%) e le casalinghe (74,1%). Al secondo posto, ancora la Tv, con i programmi giornalistici di approfondimento (“Porta a porta”, “Matrix”, ecc.), a cui si e’ affidato il 30,6% degli elettori. Si tratta soprattutto delle persone piu’ istruite (il dato sale, in questo caso, al 37%) e residenti nelle grandi citta’, con piu’ di 100.000 abitanti (con quote che oscillano tra il 36% e il 40%), mentre i giovani risultano meno coinvolti da questo format televisivo (il 22,3% nella classe d’eta’ 18-29 anni). Al terzo posto si colloca la carta stampata: i giornali sono stati determinanti per il 25,4% degli elettori (il 34% tra i piu’ istruiti, e il dato sale a oltre un terzo degli elettori al Nordest e nelle grandi citta’, e raggiunge il 35% tra i lavoratori autonomi e i liberi professionisti).
I canali Tv “all news” – continua il Censis – sono stati invece seguiti dal 6,6% degli italiani prossimi al voto (soprattutto maschi, 9,3%, e piu’ istruiti, 10,2%). Piu’ di quanti si sono informati attraverso i programmi della radio (il 5,5%), il cui ascolto e’ apprezzato soprattutto da artigiani e commercianti, liberi professionisti e lavoratori autonomi (12,1%). I rapporti non mediati, come il confronto con familiari e amici, resta fondamentale per il 19% degli elettori, in particolare per i piu’ giovani (18-29 anni: 26%), residenti nel Mezzogiorno (22,2%) e nei centri urbani minori (citta’ con 10.000-30.000 abitanti: 22,5%). Il materiale di propaganda dei partiti (volantini, manifesti, ecc.) e’ stato utilizzato dal 10,9% degli elettori, con una punta di attenzione al Nordest (17,4%).
La partecipazione diretta alle manifestazioni pubbliche dei partiti rappresenta invece un canale preferenziale per una quota residuale di elettori (il 2,2%), che diminuisce ulteriormente tra i piu’ giovani (18-29 anni: 0,7%). Internet non sfonda nella comunicazione politica. Durante la campagna elettorale, per formarsi un’opinione solo il 2,3% degli italiani maggiorenni si e’ collegato ai siti web dei partiti per acquisire informazioni, e solo il 2,1% ha visitato blog, forum di discussione, gruppi di Facebook, ecc. Il dato aumenta solo tra gli studenti: il 7,5% si e’ collegato ai siti Internet dei partiti e il 5,9% ha navigato su altri siti web in cui si parla di politica.
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