
La base del Carroccio si scatena su internet: “Tutti con Bossi, contro la guerra in Libia”. Non certo per pacifismo: “Arriveranno gli immigrati…”. In molti avvertono: “O si cambia o perderete i nostri voti”. Il Cavaliere oggetto di scherno
di Carlo Ruggiero, rassegna.it
Non è dato sapere se Umberto Bossi, prima di tuonare contro il via libera di Berlusconi alle bombe su Tripoli, abbia dato uno sguardo a Facebook. Probabilmente no. E’ più verosimile che al Senatùr sia bastato annusare l’aria che tira nella base del suo partito per capire che i mal di pancia per molti cominciano ad essere quasi insopportabili. Bossi, d’altronde, è solitamente molto prudente, ed è considerato uno dei pochi in grado di sentire per tempo il polso del popolo leghista, per agire di conseguenza. Se il titolo della “Padania” di oggi è “Berlusconi si inginocchia a Parigi”, quindi , deve aver subodorato qualcosa.
Fare un giro per il social network più affollato d’Italia a caccia del “popolo padano” diventa pertanto doveroso. Se non altro perché i leghisti sono molto attivi sul fronte digitale. Esistono decine di pagine non ufficiali dedicate al partito, con molte sezioni, anche dei comuni più sperduti, e numerosi spazi personali di amministratori locali. Oltre, ovviamente, alle pagine fan degli esponenti nazionali più in vista. Su tutte il dibattito è aperto e continuo, e i commenti alle notizie del giorno si susseguono incessanti.
Ebbene, basta una prima occhiata per svelare di colpo il malessere crescente nei confronti dell’alleanza con il Pdl. Ma anche per capire che lo strappo di Bossi è stato comunque molto apprezzato, e non certo a causa di un generalizzato afflato pacifista. Più che altro, ad aleggiare nella rete verde-padano è la paura di una nuova orda di clandestini. Sulla pagina di “Questa è la Lega” si legge già di prima mattina: “Buongiorno… io sto con Umberto Bossi! Le bombe non servono! Schieriamo le nostre navi a protezione dell’immigrazione clandestina! Buon mercoledì a tutti”. E via un susseguirsi di “mi piace” e commenti di approvazione.
Sulle diverse pagine non ufficiali della “Lega Nord”, tra l’altro, la musica non cambia. Su una si legge: “Non è possibile che l’Italia dica sempre sì. E’ l’ora che si cambi”. E poi: “Berlusconi, ma che gusto c’è ad infilarsi in un conflitto in Nord Africa? E il bello è che si è offerto come capofila!”. Oppure: “Effettivamente stavolta ha fatto una cazzata colossale. Tuttavia sul caso Parmalat si indignano tutti solo oggi? Quando faceva razzia di azioni dov’erano i benpensanti?”. E ancora, sotto l’immagine di un vecchio manifesto della seconda guerra mondiale che invita al reclutamento, si legge l’ironico: “Napolitano ci ordina di attaccare la Libia. Arruolatevi!”.
Poi ci sono post ancora più espliciti, in cui il disagio per il patto di ferro con Berlusconi diventa lampante: “L’Italia sta calando le braghe, io non ci sto. Ora basta, è ora di reagire, questa non è democrazia ma una semi-dittatura. Gli italiani vengono considerati molto meno importanti degli stranieri a cui vengono dati molti diritti senza doveri”. Qualcuno invita anche i papaveri del partito ad affrontare le prossime elezioni da soli, magari alleandosi soltanto con la “Lega Sud Ausonia”.
I timori di Bossi per una possibile emorragia di consensi nel suo partito, però, sembrano prendere brutalmente corpo soprattutto in un commento pubblicato su una pagina riservata a Roberto Calderoli: “Dopo anni a votare e supportare Lega posso permettermi di dire: venduti!!! Avete venduto il nord per un piatto di cassoeula fredda! Oltre a battervi per l’impunità del nano ora (anche se non è il primo episodio) prendete le tangenti!”. Qualcun altro su uno spazio dedicato a Roberto Maroni poi avverte: “Attento potrei essere uno dei milioni di elettori che perderai”.
La Lega “di lotta e di governo” sembra cominciare a sgonfiarsi. Così, nei profili delle sezioni di paese, tra l’annuncio di un comizio per le amministrative e un invito ad una pantagruelica cena elettorale, c’è qualcuno che scrive: “Speriamo di liberarci dello psiconano (il presidente del Consiglio ndr) e sbattiamo fuori un po’ di gente che non c’entra niente”. E un altro che gli risponde: “Lo dovevano lasciare prima il nano… ormai ha tirato nel baratro anche la Lega, e molti leghisti sono sconcertati per avergli retto il vassoio delle sue leggi”. Fino ad arrivare a un esplicito aut aut : “Oramai siete diventati pappa e ciccia con Roma ladrona, vi voto per l’ultima volta e se vedo che non cambia ancora nulla, non voto più”.
In soldoni: la Lega torni a fare la Lega o saranno tempi duri. Chissà se, costretto a scegliere tra Sarkozy e Bossi, stavolta Berlusconi ha fatto bene i suoi conti? Il Senatùr non ha alcuna intenzione di farsi trascinare a fondo, magari il Cavaliere rischia davvero di perdere la vecchia stampella leghista.