Una strana foto, sgualcita, sgranata, nebbiosa. Un trafiletto su un vecchio giornale: “Stampa sera” del 15-16 giugno 1944, “XXII dell’era fascista”. Due pezzi di carta stropicciata, roba vecchia, scovata nel fondo di un cassetto di una credenza tutta scheggiata. Due pezzi di passato, che in un attimo si trasformano in solidi appigli, ai quali aggrapparsi per iniziare una lunga scalata. E’ anche così che nasce una storia. O almeno è così che è iniziato il bizzarro viaggio nella mia memoria, in quella della mia famiglia e di questo disgraziato Paese, che ho deciso di intraprendere. Stay tuned.
Come nasce una storia
